INPGI ed editoria, ben vengano le soluzioni, ma senza i comunicatori

6 settembre 2021 – Per fortuna che si sono i giornali… che ci aggiornano sulla situazione dell’INPGI… Grazie ad un’intervista al Sottosegretario all’Editoria Giuseppe apprendiamo che domani, martedì 7 settembre, “…ci sarà la prima riunione del comitato tecnico per l’INPGI, previsto nell’ultimo decreto…”, proprio negli uffici del DIE.

In quell’intervista il Senatore Moles afferma: «Bisogna partire dal mantenimento dei livelli occupazionali attuali, ma anche ipotizzare strumenti legislativi e finanziari per ampliare la platea di coloro che si occupano di questo mondo. Le rendite di posizione non servono più perché altrimenti c’è il rischio che tutto il sistema cada. Bisogna cominciare ad avere un po’ di fantasia, studiamo le soluzioni insieme».

Ci auguriamo, anzi richiediamo alle Istituzioni, che non si ipotizzino più strumenti legislativi per ampliare la platea di coloro che si occupano di informazione.

Ci auguriamo, anzi richiediamo alle Istituzioni, di trovare soluzioni, anche fantasiose, che non riguardino i Comunicatori e che non prevedano “la deportazione contributiva” in INPGI. I motivi sono stati esposti più volte. Il nodo centrale di tutta la questione INPGI si traduce in una domanda: i contributi dei comunicatori sono gestiti dall’INPS e salvaguardati dall’ente pubblico. Perché dovrebbero essere trasferiti – o meglio, deportati – in un ente di gestione che perde centinaia di milioni di euro e che vive al di sopra delle proprie risorse, perché il mercato di riferimento vive una crisi strutturale da decenni?

Ringraziamo comunque il Sottosegretario Moles per l’affermazione “studiamo soluzioni insieme”. Siamo convinti che una questione così complessa che riguarda soprattutto l’individuazione di nuovi modelli produttivi debba necessariamente coinvolgere tutti gli attori del variegato settore della “produzione dei contenuti”. Tutti insieme, Comunicatori compresi. Gli stessi Comunicatori che chiedono ancora una volta al Governo di avviare un Tavolo Tecnico allargato a tutte le associazioni di categorie e a tutte le Parti Sociali.