Sindacato: la svolta radicale parte dalla Lombardia

Un voto per il cambiamento e la discontinuità. Un’inversione di rotta per rifondare il nostro Sindacato in vista del Congresso della Fnsi di metà febbraio

di Unità Sindacale-Mil e Senza Bavaglio

Un voto per il cambiamento e la discontinuità, che parta dall’Alg per portare a una svolta radicale e alla rinascita del nostro Sindacato. A partire dal prossimo Congresso della Fnsi, che si terrà a Riccione a metà febbraio.

Abbiamo sostenuto la rielezione di Paolo Perucchini alla presidenza dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, la più grande realtà territoriale della Fnsi, dopo 8 anni di opposizione, pronti a un piano di lavoro ampio per i prossimi quattro anni, che comprende proprio i nostri punti dei programmi con i quali a dicembre abbiamo chiesto a colleghe e colleghi di votarci e che da anni sono al centro della nostra azione sindacale: la tutela decisa di precari e freelance, l’impegno per i giornalisti più giovani e contro il loro sfruttamento, l’assistenza continua sul fronte della previdenza e della salute, attività per la formazione e per il lavoro, una struttura organizzata per le vertenze nelle redazioni, una “scuola” per i Comitati di redazione, servizi innovativi che avvicinino i colleghi al sindacato e portino nuove iscrizioni, la ricerca di risorse economiche alternative alla dipendenza dai contributi degli Enti di categoria, soprattutto la ricerca di nuove realtà editoriali che purtroppo ci sfuggono, per raggiungere quei giornalisti che certamente avranno bisogno di sostegno e tutela.

Un piano di lavoro da avviare in tempi molto rapidi, con la formazione di una Giunta esecutiva condivisa e coesa e con incarichi operativi ai consiglieri impegnati in questo nuovo progetto, per ridare forza e vitalità alla nostra professione e riportare i giornalisti al centro dell’azione del sindacato e per avviarci verso un nuovo contratto (quello attuale è scaduto nel 2016) che preveda tutele per tutti i giornalisti senza depotenziamenti.

Non solo. A determinare il nostro voto favorevole è stata anche e soprattutto la presa di distanza dei rappresentanti di Stampa Democratica, Nuova Informazione e Impegno Sindacale dal governo della Fnsi e dai metodi utilizzati negli ultimi anni dalla Segreteria del sindacato nazionale, responsabile di aver escluso ogni voce non totalmente allineata e aver chiuso le porte a qualsiasi possibilità di dialogo. E che sta portando avanti scelte per il futuro in piena continuità con una politica che ha allontanato iscritti e fatto perdere credibilità al sindacato e alla categoria.

Tutte le forze della Lombarda, tranne una, si sono impegnate pubblicamente per sostenere proposte di discontinuità al Congresso di Riccione. Noi ci saremo.

I consiglieri dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e i delegati al Congresso di Riccione di Senza Bavaglio e Unità Sindacale-Mil

Massimo Alberizzi

Titti Arena

Alberto Arrigoni

Leonardo Coen

Nicoletta Contardi

Andrea Di Quarto

Simona Fossati

Carlo Gariboldi

Nicoletta Morabito

Francesca Pini

Marinella Rossi

Daniela Stigliano

Katia Trinca Colonel

Laura Verlicchi

Rossella Verga

Tilde Zilio

24/05/2022

Evento - Professione comunicatore

30 novembre 2022 – Il 6 dicembre a Roma si terrà l’evento “Professione comunicatore”. Organizzato da ManagerItalia, sarà un momento per discutere del mondo della Comunicazione, settore in continua evoluzione, che necessità di profili professionali riconosciuti e certificati.

Comunicatori Pubblici e Corte di Cassazione

L’attività di Relazioni Pubbliche non rientra nell’ambito del giornalismo. E l’INPGI, l’istituto di Previdenza privato dei Giornalisti, non può pretendere che i contributi di un professionista con lavoro subordinato nella Pubblica Amministrazione vadano nelle proprie casse.

Non è solo la posizione dei Comunicatori e delle maggiori associazioni di rappresentanza del settore (ReteCoM), ma è una sentenza della Corte di Cassazione Sezione Lavoro n. 7215 del 15 marzo 2021 (Presidente Umberto Berrino, Relatore Rossana Mancino) che ha motivato che il professionista impiegato nella provincia del Friuli Venezia Giulia “….era solo addetto alle pubbliche relazioni e l’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti e il rapporto di lavoro subordinato intercorso con la Provincia non determinavano automaticamente la natura giornalistica delle mansioni svolte e comprovato, peraltro, alla stregua delle risultanze istruttorie, che l’incarico di addetto all’ufficio stampa fosse rivestito da altra persona…”